L’Allenamento di Calcetto per l’Amatore

L’Allenamento di Calcetto per l’Amatore

L’amatore che si cimenta nel calcio a 5 spesso lo fa in maniera incauta, immergendosi direttamente nella partita senza alcun allenamento specifico. Inutile dire che in questo caso l’approccio alla prima partita, dopo tanto tempo di inattività o di pratica di sport differenti, potrà essere veramente traumatico. Se da giovani quest’esperienza è abbastanza comune e ben compensata dal fisico, che si adatta molto velocemente al nuovo tipo di sforzo, col passare dell’età bisognerà fare i conti con un fisico meno responsivo agli stimoli allenanti più “violenti”.

Immergersi direttamente in una partita senza un allenamento specifico non è mai una saggia decisione, e ogni match, anche il meno impegnativo, andrebbe sempre preceduto da sedute di allenamento mirate e specifiche. In questo modo non solo eviterete il “fiatone” dopo pochi minuti, ma riuscirete a godervi al meglio l’esperienza, concentrandovi sul gioco, anzichè sulla stanchezza del vostro fisico.

atleti che fanno beep test

Ecco di seguito la descrizione di una serie di sedute di tipo prettamente fisico/tecnico, da eseguire da soli o in coppia, da consigliare a tutti coloro che non praticano calcetto a livello agonistico, quindi sedentari e/o praticanti altri sport. Probabilmente non vi faranno diventare dei professionisti del futsal, ma sicuramente miglioreranno notevolmente il vostro impatto nella partita.

Il potenziamento delle gambe è fondamentale in uno sport come il calcio a 5, dove i continui scatti, cambi di direzione e stop improvvisi sollecitano tantissimo i vari muscoli della coscia. Il potenziamento deve essere svolto in maniera generale, in quanto in una partita andremo a sollecitare più o meno tutta la muscolatura della coscia. Sono da evitare perciò gli allenamenti limitati solo al retto e al bicipite femorale. Per questo motivo un allenamento di potenziamento per un amatore (eseguibile senza alcun attrezzo particolare) potrebb’essere il seguente.

Allenamento di potenziamento – si può svolgere individualmente.

Questo tipo di allenamento dovrebb’essere programmato possibilmente almeno un giorno dopo l’ultima partita disputata, e almeno 2-3 giorni prima della successiva. Altrimenti rischierete di ritrovarvi le gambe pesanti durante il match.

Un secondo tipo di allenamento invece, rivolto a coloro che volessero migliorare le proprie capacità tecniche, e assolutamente complementare al precedente, è questo:

  • riscaldamento in corsetta lenta di 5-8 minuti, con la palla tra i piedi;
  • seconda fase del riscaldamento: creiamo un percorso tra birilli, stavolta dritto, di 20-25 metri, da eseguire una decina di volte, e da percorrere col pallone;
  • Esecuzione del gesto: stop e tiro (fattibile in un campetto di gioco). A da fondocampo lancia la palla con la mano a B che si trova oltre la metà campo. B stoppa la palla e cerca di tirare il più in fretta possibile in porta (nell’altra porta ovviamente).
  • Esecuzione del gesto: 1 contro 1. Una semplice seduta 1 contro 1 con una sola porta piccola (createla con due birilli) e pausa ogni 3 minuti di gioco (di un minuto circa). Non c’è modo migliore di esercitarsi nell’1 contro 1. Ripetetelo per almeno 5-6 intervalli di tempo.
  • Esecuzione del gesto: tiro in porta: solo a fine allenamento provate delle piccole serie di tiri liberi/rigori. Meglio se con un portiere ovviamente!

Inoltre esistono degli accorgimenti da adottare prima e durante la partita, per poter rendere al massimo:

Mangiando diverse ore prima della partita non rischierete di sentire i pesanti effetti della digestione sul vostro fisico. Evitate cibi fritti/soffritti ed alimenti ipercalorici/difficilmente digeribili prima di un match (se li evitaste sempre sarebbe anche meglio 🙂 ).

Considerare la possibilità di un’integrazione.

Fase di riscaldamento – Spezzare il fiato

Quante volte vi capita di sentirvi stanchi proprio all’inizio del match, di non farcela più al secondo scatto, e di chiedervi come farete per il resto della partita?

Per chi non gioca costantemente, o per i sedentari, questa è praticamente la regola. Spesso lo è anche per persone che si allenano ma praticano attività diverse o dissimili dal calcetto.

La necessità di spezzare il fiato è collegata ai meccanismi di attivazione dei mitocondri che, all’interno delle nostre cellule, hanno bisogno di un periodo più o meno lungo di tempo per farlo (anche 5-10 minuti). Il tempo necessario per spezzare il fiato è variabile anche a seconda del nostro livello di adattamento allo sforzo.

L’attivazione dei meccanismi energetici avverrà in maniera più veloce, tanto più improvviso e forte è lo stimolo (entro certi limiti ovviamente). Per questo non basta la solita corsetta a ritmo lento e lo stretching ma, a partire da dieci minuti prima che inizi il match è importante incentrare il riscaldamento su delle piccole progressioni, che man mano dovranno diventare dei veri e propri scatti, seguiti da brevi intervalli di recupero. In questo modo sarete in grado di partire con la carica giusta fin dall’inizio della partita!